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In prossimità dell'edificio più antico di Bosa esisteva un fabbricato
allungato, costituito da tre successivi interventi edilizi, databili
rispettivamente alla seconda metà del XIX sec., al primo e al secondo
Novecento.
Un recente intervento edilizio ha portato alla demolizione di questo
secondo fabbricato, in considerazione delle sue precarie condizioni
statiche e dello scarso valore architettonico.
Un nuovo edificio è sorto al suo posto, nella medesima posizione e con
un modesto ampliamento verso valle.
Così facendo è stato possibile reimpiegare le pietre da costruzione,
adeguare la struttura alle norme antisismiche e restituire un edificio a
basso consumo energetico e a limitate emissioni ambientali.
Di particolare rilevanza è l'impianto fotovoltaico per la produzione di
energia elettrica, che riveste buona parte della falda di tetto esposta
ad ovest.
Il nuovo fabbricato a pianta rettangolare è organizzato su due piani.
Al primo piano verrà allestito il "Piccolo museo della fauna di ieri e
di oggi", dove si raccoglieranno reperti paleontologici e ricostruzioni
di faune del Pleistocene finale e del primo Olocene, a fianco di animali
del presente, trovati non più in vita e quindi musealizzati con tecniche
di tassidermia. Infine, il piano terra è deputato ad accogliere spazi
per le attività didattiche, la preparazione e vendita di prodotti
agro-alimentari.
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L’intervento
generale di realizzazione del Centro agricolo-naturalistico della Bosa
prevede ulteriori interventi edilizi. In particolare, a valle, in
prosecuzione del nuovo edificio è stata prospettata la costruzione di
una serra bioclimatica con la duplice funzione di contribuire al
riscaldamento del fabbricato e di realizzare colture in serra. Ai piani
inferiori della serra, sono previsti locali per la conservazione e la
preparazione dei cibi: una cantina e un forno da utilizzarsi soprattutto
per le attività legate alla didattica ambientale.
L’intervento in oggetto è stato realizzato dal Parco
tramite fondi strutturali comunitari.
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