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aria d'altri
tempi
Entrare in questa piccola bottega di Bosa è come fare un balzo indietro
nel tempo, di cinquant'anni e forse più. L'atmosfera che si respira è quella
della
metà del Novecento, a cavallo dell'ultimo conflitto
mondiale.
Il luogo ha il il sapore e il calore della provincia italiana, che non aveva
vissuto il boom economico e la globalizzazione era ancora lontana anni
luce.
L'ultimo periodo di un mondo che produceva e consumava nello stesso
spazio territoriale, quando il "Km0" costituiva la regola e non la
rara eccezione di
oggi.
La bottega di Bosa si rifà agli anni delle buone cose cresciute negli
orti e nei campi intorno ai paesi e alle case di una civiltà rurale
diffusa.
La bottega come punto di un commercio diretto che sapeva scegliere, sul
rapporto di fiducia, il meglio del mercato contadino locale. |
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bottega
"quasi" storica
Una lunga e difficile ricerca di oggetti d'epoca ha segnato le fasi
precedenti all'allestimento della bottega di Bosa. Oggi è possibile qui
ammirare strumenti e mobili originali, amabilmente restaurati e
funzionanti. Sono presenti oggetti di più comune reperimento, tra cui
stadere e bilance a piatto, insieme a complementi d'arredo commerciale -
quali la pastaia qui fotografata - che hanno goduto di una recente
riscoperta e notorietà. In questo spazio non mancano pezzi più rari e
dimenticati, come la ghiacciaja e un'impastatrice manuale a rullo,
costruita all'interno di una madia in legno.
La bottega di Bosa vuole proporsi come un negozio storico (o "quasi"),
anche se inaugurata soltanto nel 2012. |
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qualità dietro i
prodotti
Nella bottega non si trova altro che merci fresche e conservate
di alta qualità. Filiera corta, cultivar antiche e locali, produzioni di
nicchia (e non solo) e soprattutto biologico e/o tradizionale sono gli
attributi principali di quanto è possibile qui acquistare.
Gli scaffali accolgono i segni materiali di un passato rurale e
commerciale, ma lasciano sufficiente spazio alle merci in vendita. Nel
laboratorio attiguo, i frutti dei campi e dei boschi di Bosa e dintorni
sono trasformati in marmellate e conserve alimentari, a cura dell'azienda
"Maestà della Formica". Poco più ampio è il raggio di provenienza degli
altri prodotti
a più lunga conservazione, tra cui pasta, biscotti,
farine di mais e castagne, funghi, fagioli secchi, ecc. |
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educare al
futuro
Il negozio di Bosa è stato intitolato "la
prima bottega del parco", perché così lo è veramente: il primo
punto di una rete ancora tutta da consolidare di relazioni commerciali
dirette, partendo dai buoni rapporti con il mondo della produzione
territoriale consapevole.
Il Parco vede in questa iniziativa tre linee strategiche ed altrettanti
obiettivi principali:
- il commercio etico per promuovere buona economia e diffondere prodotti
di valore;
- l'educazione ambientale per offrire esperienze didattiche su salute e
qualità del cibo;
- la musealizzazione attiva per un riutilizzo conservativo di antichi e
vecchi strumenti della cultura materiale. |
Il tutto è inserito in una cornice
di rara suggestione che rimanda ad un passato vivo e positivo, da
intendere o interpretare come selezione delle migliori esperienze
praticate, per guardare con fiducia ad un futuro capace di sostenere la nostra
pesante impronta ecologica.
Anche oggi come ieri, se genuino è il cibo, sorridente sarà la vita e familiare l'accoglienza...
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