"Giuseppe Nardini" geopark farm

 

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aria d'altri tempi

Entrare in questa piccola bottega di Bosa è come fare un balzo indietro nel tempo, di cinquant'anni e forse più. L'atmosfera che si respira è quella della metà del Novecento, a cavallo dell'ultimo conflitto mondiale.
Il luogo ha il il sapore e il calore della provincia italiana, che non aveva vissuto il boom economico e la globalizzazione era ancora lontana anni luce.
L'ultimo periodo di un mondo che produceva e consumava nello stesso spazio territoriale, quando il "Km0" costituiva la regola e non la rara eccezione di oggi.
La bottega di Bosa si rifà agli anni delle buone cose cresciute negli orti e nei campi intorno ai paesi e alle case di una civiltà rurale diffusa.
La bottega come punto di un commercio diretto che sapeva scegliere, sul rapporto di fiducia, il meglio del mercato contadino locale.

 


 

bottega "quasi" storica

Una lunga e difficile ricerca di oggetti d'epoca ha segnato le fasi precedenti all'allestimento della bottega di Bosa. Oggi è possibile qui ammirare strumenti e mobili originali, amabilmente restaurati e funzionanti. Sono presenti oggetti di più comune reperimento, tra cui stadere e bilance a piatto, insieme a complementi d'arredo commerciale - quali la pastaia qui fotografata - che hanno goduto di una recente riscoperta e notorietà. In questo spazio non mancano pezzi più rari e dimenticati, come la ghiacciaja e un'impastatrice manuale a rullo, costruita all'interno di una madia in legno.
La bottega di Bosa vuole proporsi come un negozio storico (o "quasi"), anche se inaugurata soltanto nel 2012.

 


 

qualità dietro i prodotti

Nella bottega non si trova altro che  merci fresche e conservate di alta qualità. Filiera corta, cultivar antiche e locali, produzioni di nicchia (e non solo) e soprattutto biologico e/o tradizionale sono gli attributi principali di quanto è possibile qui acquistare.
Gli scaffali accolgono i segni materiali di un passato rurale e commerciale, ma lasciano sufficiente spazio alle merci in vendita. Nel laboratorio attiguo, i frutti dei campi e dei boschi di Bosa e dintorni sono trasformati in marmellate e conserve alimentari, a cura dell'azienda "Maestà della Formica". Poco più ampio è il raggio di provenienza degli altri prodotti a più lunga conservazione, tra cui  pasta, biscotti, farine di mais e  castagne, funghi, fagioli secchi, ecc.


 


 

educare al futuro

Il negozio di Bosa è stato intitolato     "la prima bottega del parco", perché così lo è veramente: il primo punto di una rete ancora tutta da consolidare di relazioni commerciali dirette, partendo dai buoni rapporti con il mondo della produzione territoriale consapevole.
Il Parco vede in questa iniziativa tre linee strategiche ed altrettanti obiettivi principali:
- il commercio etico per promuovere buona economia e diffondere prodotti di valore;
- l'educazione ambientale per offrire esperienze didattiche su salute e qualità del cibo;
- la musealizzazione attiva per un riutilizzo conservativo di antichi e vecchi strumenti della cultura materiale.


Il tutto è inserito in una cornice di rara suggestione che rimanda ad un passato vivo e positivo, da intendere o interpretare come selezione delle migliori esperienze praticate, per guardare con fiducia ad un futuro capace di sostenere la nostra pesante impronta ecologica.

Anche oggi come ieri, se genuino è il cibo, sorridente sarà la vita e familiare l'accoglienza...
 

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